Le rilevazioni fatte da oltre 100 anni nel porto di Trieste parlano chiaro:
in oltre un un secolo la temperatura è cresciuta di 1,1 gradi centigradi, superando troppo spesso i 28 gradi (temperatura spesso associata a calamità quali uragani).
Inutile sottolineare che l’aumento della temperatura del mare interessa moltissimo la vita e la sopravvivenza dei pesci.
Alcune specie (per esempio lo scampo) hanno infatti deciso di migrare verso mari più freddi .
Altre specie (pesce serra ma anche la mazzancolla) stanno facendo il percorso inverso, influenzando complessivamente l’equilibrio del mare.
È evidente che questi cambiamenti non riguardano solo l’Adriatico ma tutto il bacino del Mediterraneo; tanto è vero che si stima che a fine secolo la temperatura media del “mare italiano” avrà subito un aumento fino a 3 gradi centigradi.
Aumenteranno probabilmente le così dette “ondate di calore marine”. L’utilma che si ricorda con grande spavento, quella del 2003, causò la morte di quasi l’80% delle gorgonie tra Genova e Napoli.
Non smetteremo mai di sottolineare che questi cambiamenti climatici dipendono moltissimo dal comportamento dell’’uomo. Questi numeri non fanno altro che confermare che non resta molto tempo per agire.