Sashimi fai da te

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Primi giorni di novembre, autunno inoltrato e nebbia che complica i piani del sabato sera.
Prenotare al ristorante da un senso alla maggior parte dei week-end ma le foglie che cadono rendono pigri e serve un’alternativa.

Una cena in casa sembra una buona idea ma si pone il problema del menù. Ordinare delle comode pizze con qualche efficientissimo servizio di delivery? Propinare il solito primo piatto che chiunque ha già mangiato in tutte le versioni e magari anche poche ore prima? Forse serve di meglio perché il risotto è ottimo, certo, ma questa volta serve sorprendere gli ospiti e non c’è niente di meglio del re dei piatti esotici: il sushi.

Sushi

Sushi, che per la maggior parte delle persone rappresenta il solo pesce crudo, è un termine che comprende diverse specialità culinarie giapponesi. Tra queste spiccano gli hosomaki, gli uramaki, i nigiri e il più prelibato sashimi.

A quest’ultimo nome risponde il piatto composto dalle sole fettine di freschissimo pesce crudo protagonista della prossima sorprendente cena autunnale.

Ma quali sono i dettagli a cui prestare attenzione prima di proporre il sashimi? Innanzitutto, la materia prima. Il pesce da mangiare crudo va acquistato dalla pescheria di fiducia, la cui serietà ed affidabilità avete già avuto modo di apprezzare.

L’offerta di pesce è ampia e allora quale scegliere? La tradizione giapponese prevede il tonno e non uno qualsiasi. Il migliore è il “bluefin”, chiamato anche tonno rosso per il colore acceso della sua carne che caratterizza l’aspetto invitante del sashimi.

Per un sashimi misto, invece, due ottimi candidati sono il salmone e il branzino. Anche in questo caso non rinunciate a farvi consigliare.

Con il necessario tra le mani, è l’ora della preparazione, una vera prova di abilità.

Sashimi

Circa trenta minuti prima del servizio, il pesce va estratto dal congelatore ed affettato ancora congelato. Il coltello migliore ha una lama stretta, lunga e molto affilata per un taglio in un unico colpo in direzione perpendicolare alle sue fibre, per ricavare fettine uguali tra loro, alte almeno un paio di centimetri e spesse 5 millimetri.

A lavoro certosino completato, il sashimi deve scongelarsi in frigorifero ed essere servito appena pronto.

Un ultimo dettaglio sono i condimenti. No alle soluzioni occidentali come limone o maionese, il sashimi va insaporito rigorosamente con salsa di soia per non rovinare l’esperienza.

Per i palati più ambiziosi è sempre attuale la salsa wasabi. Di contorno, invece, un daikon à la julienne è perfetto soprattutto nel caso di sushi misti per la sua capacità di “lavare la bocca” dai diversi sapori.

Queste alcune delle regole utili per stupire gli ospiti, che non vanno però delusi sul più bello: è fondamentale lasciare in cucina le forchette e apparecchiare la tavola con le tipiche bacchette di legno!

Buon appetito da MAVI PESCA!

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